Plessi-Museo | Brennero

Come raggiungere il Plessi Museum 

Al Brennero, negli spazi un tempo occupati dalla dogana tra Italia e Austria, si trova oggi il primo esempio in Italia di spazio museale in autostrada. Il complesso architettonico, sviluppato su un’area di circa 13.000 metri quadri, è stato inaugurato nel 2013 da Autostrada del Brennero SpA e rappresenta una sperimentazione formale e funzionale per trasformare una tradizionale area di sosta in un luogo dedicato alla cultura.
Lo spazio museale ospita video, disegni e installazioni di Fabrizio Plessi, uno dei protagonisti dell’arte contemporanea internazionale che, oltre alle opere, ha anche curato gli allestimenti interni della struttura.
Nell’ampia sala principale, concepita come spazio museale trasparente e aperto sul paesaggio circostante, trova posto la grande scultura “L’anima della natura” realizzata da Plessi in occasione dell’Expo 2000 di Hannover per essere ospitata nello stand dell’Euregio, progetto comune di collaborazione transfrontaliera tra Tirolo, Alto Adige e Trentino. La scultura è composta da tre triangoli, a simboleggiare i tre territori che compongono l’Euregio, e da una serie di schermi che ne simulano l’immersione nell’acqua. Proprio l’acqua è l’elemento dominante dell’opera, a rappresentare tre condizioni di questo elemento che caratterizzano i tre territori: i ghiacciai tirolesi, i torrenti altoatesini e i laghi trentini.
Questa iniziativa culturale si inserisce in una serie di interventi e progetti che Autobrennero cura per rendere la percorrenza autostradale un’occasione per vivere esperienze significative di contatto con la cultura dei territori attraversati.


Informazioni dettagliate sugli orari di apertura e sui prezzi sono disponibili su questo sito web.

 

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Contatto: 
Plessi-Museo
Area di sosta “Plessi”
39041 Brennero
+39 0461 212611

Galleria Foto Forum | Bolzano

Come raggiungere la galleria Foto Forum 

foto-forum s’intende come piattaforma per la fotografia. Attraverso mostre e altre attività vengono presentate posizioni comunicative, creative e artistiche nell’ambito fotografico. Il programma espositivo propone lavori fotografici attuali con un vasto spettro di lavori artistici e documentaristici di fotografi nazionali e internazionali. Scorci sui capolavori della storia della fotografia completano la missione informativa della galleria.
Dal 1994 la galleria si dedica alla fotografia come rappresentazione della realtà e documentazione, offre all’opinione pubblica un luogo di discussione sul tema della fotografia, rappresenta e sostiene l’attuale scena fotografica in Alto Adige. Tutti i generi di fotografia vengono presi in considerazione: fotografia artistica, reportage fotografici e la fotografia concettuale, che oltrepassa la pura fotografia mettendo il focus sulla forma e sul messaggio del lavoro fotografico.
Riteniamo particolarmente importante dare spazio alle giovani e ai giovani fotografi per presentare il loro modo di affrontare il mondo. Consideriamo la fotografia parte della società e della sua comunicazione – un campo vasto, pieno di tensioni, con il quale i fotografi si confrontano e che elaborano con i diversi linguaggi formali della fotografia. La galleria foto-forum presenta i loro punti di vista soggettivi, li propone alla discussione e stimola in questo modo nuovi confronti.


Si prega di consultare il sito web per eventuali variazioni negli orari di apertura.

 

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Contatto:
foto-forum
via Weggenstein 3F
39100 Bolzano
+39 366 9043610

Museo dei presepi e dell’arte popolare Maranatha | Luttago

Come raggiungere il Museo dei presepi e dell’arte popolare Maranatha

Nel corso del 2000 è stato inaugurato a Lutago il Maranatha, la più grande esposizione di presepi in Europa. Da quel momento il museo è stato costantemente ampliato e nel frattempo la parte esterna, le visioni di arte popolare ed i presepi nonché l’officina degli scultori del legno sono stati completamente rimessi a nuovo. Opere d’arte provenienti da diversi Paesi sono esposte nel giardino e in un’area espositiva di 1.300 m². Chi si prende il tempo per osservare attentamente, assaporerà lo sviluppo della scultura del legno dagli inizi con la fabbricazione dei primi utensili, passando per l’intaglio di radici e di maschere, fino all’odierna scultura in valle Aurina. Durante le lunghe serate invernali nella stube si pregava e si lavorava.

In due grandi vetrine davanti all’entrata dell’atelier degli artisti, sono esposte nelle dimensioni di favolose miniature degli oggetti di uso quotidiano per la casa e la corte, un mulino in miniatura e utensili per la scultura. Il visitatore si stupirà a vedere quanti utensili i contadini si costruissero autonomamente e laboriosamente fin dai tempi antichi. Di fianco, una serie di teste lavorate grezzamente mostra come si sia sviluppata l’arte scultorea. Qui si può seguire l’arte della scultura nel legno dal blocco grezzo fino ad arrivare alla più fine espressione del viso. Quest’arte si è sviluppata nei secoli grazie alle capacità artigianali degli abitanti delle valli e per dare risposta alla necessità dei contadini e dei loro garzoni di disporre di utensili pratici per la quotidianità.

Nel Giardino degli scultori si trova un tronco di cirmolo vecchio di oltre 500 anni, con molte ramificazioni. Esso va a simboleggiare la natura come miglior scultrice. Il tronco è stato trovato al confine del bosco a circa 2000 metri di altezza. Di lato sono state poste una fontana e delle figure lavorate grezzamente o con la motosega. Forme stilizzate moderne, in pietra e in marmo circondano la mostra nel giardino. I contadini della valle Aurina possedevano e possiedono dei terreni su un’alpe lontana, dove in estate portavano a pascolare il loro bestiame. I pastori controllavano che le bestie non si smarrissero o che non si allontanassero verso altri pascoli. Questa occupazione permetteva ai pastori di scolpire le radici che trovavano nelle vicinanze e nei bastoni di legno intagliavano varie smorfie e maschere. Si scolpiva con semplici temperini che ogni pastore portava sempre con sé e queste sculture venivano poi portate a casa in autunno e appese nella stube. In tal modo questo tipo di artigianato veniva sempre più conosciuto ed amato e pastori e contadini cominciarono così a scolpire anche in inverno.

Sulla scala che porta alla stube delle maschere si trovano uno accanto all’altro dei pezzi, molto fantasiosi, della mostra lascultura delle radici, rappresentanti musicisti con i loro strumenti e contadini e garzoni con i loro utensili.

Un locale è dedicato appositamente alla scultura di maschere. Ne sono state intagliate raffiguranti soprattutto visi di streghe, di diavoli o soli e qui si possono osservare maschere semplici, trasgressive e spaventose, chiamate in modo popolare anche larve. I pezzi più importanti sono le maschere che venivano utilizzate durante il gioco di San Nicolò, un tempo famoso. Nel corso di questo gioco si presentavano figure mascherate, come il piccolo ed il grande diavolo, la strega, la morte, il vecchio, la vecchia e simili. Gli scultori volevano creare con le loro maschere scene “grottesche”. Soprattutto le maschere del diavolo sono particolarmente ornate. Come materiale di base si usava il legno di cirmolo che si riesce a lavorare bene, ma anche il legno di tiglio si riusciva ad intagliare in modo soddisfacente, era però difficile da trovare e per questo caro. Alle maschere del diavolo venivano poste le corna che all’epoca venivano intagliate nel legno e incollate oppure inchiodate. Oggi vengono utilizzate soprattutto corna di mucca o di caprone. Le maschere terminate venivano infine dipinte con colori ad olio.

Dopo il giro del giardino e la visita alle maschere, Vi consigliamo di vedere l’atelier Modern-Art, che si trova sulla scala che porta all’officina degli scultori. Nel semicerchio all’entrata ci sono dei piccoli presepi provenienti da tutto il mondo, diversi premiati in mostre internazionali. Qui si possono ammirare opere di Roberto Cippolone, detto “CIRO”, Willy Messner, Kurt Wierer, Romolo Vezzolini, Leo Demetz, Bruno Lipp, Antonio Piscopo, Antonio Bigozzi, Emmerich Erle, Giancarlo Mariani, Friedrich Sebastian Feichter e Giuseppe Armani, solo per citarne alcuni. Per preparare la mostra speciale al piano rialzato in tempo ed in modo attrattivo, gli oggetti dell’esposizione vengono cambiati ogni sei mesi.

L’atelier degli artisti, nel quale lavora dal 2003 Lukas Troi, artista di San Giovanni tra i più talentuosi della valle, viene utilizzato in modi molteplici: gli interessati possono osservare l’artista mentre lavora, qui vengono restaurati quadri, plastici e figure, progettate ed eseguite delle commissioni; funge inoltre da sala espositiva.

L’ideatore Paul Gartner fa da guida attraverso il museo ed i presepi. Egli viene aiutato da un “soccorso” artistico, cioè dal musicista, compositore, scrittore e guida al museo Hubert Leimegger.

Tutti i visitatori che per qualche motivo dovessero aspettare, possono, nella stube di cirmolo, all’entrata sulla destra, guardare un film che spiega la storia del museo e della sua costruzione, nonché i primordi della scultura nella valle Aurina.

 

Informazioni dettagliate sugli orari di apertura e sui prezzi sono disponibili su questo sito web.

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Contatto:
Museo dei presepi e dell’arte popolare Maranatha
via Weißenbach 19
39030 Luttago
+39 0474 671682

Galleria Civica | Bolzano

Come raggiungere la galleria civica di Bolzano

La Galleria Civica, situata su due piani, occupa una piccola porzione dell’antico convento dei frati Domenicani. Gestita dalla Ripartizione Servizi culturali del Comune di Bolzano, ospita esposizioni dedicate all’arte e alla cultura non solo cittadina.
La Galleria Civica di Bolzano si trova in Piazza Domenicani, vicino alla Chiesa Domenicani ed al rispettivo convento. Nello stesso edificio si trova il Conservatorio Monteverdi.
Fra l’interessante e pregevole materiale alla Civica, una statua lignea e una portella d’altare di Michael Pacher risalenti al 1470-1480, la lastra di pluteo della chiesa di San Benedetto di Malles (IX sec), l’autoritratto di Antonio Longo (1770), il ritratto di Sophie de Witt eseguito da Giovan Battista Lampi (1791), il ritratto che Pietro Annigoni donò all’amico Nicolò Rasmo nel 1932.


Informazioni dettagliate sugli orari di apertura e sui prezzi sono disponibili su questo sito web.

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Contatto:
Galleria Civica-Ripartizione Servizi Culturali del Comune di Bolzano
Piazza Domenicani 18
39100 Bolzano
+39 0471 977855

Galleria Civica | Bressanone

Come raggiungere la galleria civica Bressanone

La Galleria Civica di Bressanone presenta ogni anno numerose mostre d’arte contemporanea. Artisti/e locali e nazionali espongono progetti, installazioni, sculture e fotografie concettuali.

Orario d’apertura: 
Martedì – Venerdì: 10:00 – 12:00 e 16:00 – 18:00
Sabato: 10:00 – 12:00


Si prega di consultare il sito web per eventuali variazioni negli orari di apertura.

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Prezzi: 
ingresso libero


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Contatto: 
Galleria Civica Bressanone
Portici Maggiori 5
39042 Bressanone
+39 0472 062140

Cinè Museo | Bolzano

Come raggiungere il Cinè museo

Questo non è solo un museo, almeno non nel senso tradizionale del termine. Chi ha già avuto occasione di visitarlo comprenderà quello che vogliamo dire. Chi invece si appresta a farlo per la prima volta rimarrà sorpreso nello scoprire un allestimento con caratteristiche che lo rendono unico nel suo genere e destinato a disattendere ogni normale aspettativa.
Il museo espone tecnologia cinematografica e televisiva: macchine di proiezione di varie epoche, telecamere, moviole, banchi di montaggio, videoproiettori, pellicole film, ecc., nonché documenti storici, manifesti, documentari e altre testimonianze della storia del cinema nella regione. Propone rassegne cinematografiche, conferenze, attività di mediazione e didattiche e casting.


Informazioni dettagliate sugli orari di apertura e sui prezzi sono disponibili su questo sito web.

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Contatto:
Cinè Museo
via Johann Kravogl 8
39100 Bolzano
+39 342 9665000

Museum Gherdëina | Ortisei

Come raggiungere Museum Gherdëina 

Il Museo della Val Gardena nel centro di Ortisei espone collezioni uniche che accompagnano il visitatore in un emozionante viaggio attraverso la storia naturale e culturale di questa speciale valle montana delle Dolomiti.

Orari d’apertura:
Estate
metà maggio–fine giugno: lu–ve 10:00–12:30, 14:00–18:00
inizio luglio–fine agosto: lu–ve 10:00–13:00, 14:00–18:00 (chiuso: 15.08)
inizio settembre–metà ottobre: lu–ve 10:00–12:30, 14:00–18:00

Inverno
metà dicembre–06.01: tutti i giorni, 10:00–12:30 e 14:00–18:00
07.01–metà aprile: ma–ve, 10:00–12:30 e 14:00–18:00
chiuso: 24, 25 e 31.12, 01.01

Visita fuori orario possibile su prenotazione.


Si prega di consultare il sito web per eventuali variazioni negli orari di apertura.

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Prezzi:

adulti 8,00 €
scolari 1,50 €
studenti fino a 26 anni 2,50 €
pensionati da 65 anno 6,00 €
biglietto famiglia 16,00 €
classi scolastiche  4,00 €
gruppi minimo di 12 persone 6,00 €

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Contatto:
Museum Gherdëina
Strada Rezia 83
39046 Ortisei
+39 0471 797554

Museo Alta Val Venosta | Curon

Come raggiungere il Museo Alta Val Venosta

Il museo racconta la storia dell’allagamento e della ricostruzione dei paesi di Curon e Resia. Integrano la collezione oggetti e figure sacre dalle antiche chiese dei due paesi.

Orari d’apertura:
Luglio a Settembre:
Mercoledì alle ore 17:00 con prenotazione


Si prega di consultare il sito web per eventuali variazioni negli orari di apertura.

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Prezzi:
offerta libera


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Contatto:
Museo Alta Val Venosta
Antico Municipio
39027 Curon
+39 0473 633101

Museo dell Scuola | Bolzano

Come raggiungere il Museo dell Scuola

Le collezioni del Museo della Scuola – Schulmuseum si presentano sotto una nuova veste e presso una nuova sede, un palazzo tardorinascimentale anche noto come ex Agnello (“Lamplhaus”) e già vecchia scuola di Rencio (dal 1885 al 1928) a Bolzano.
Il Museo della Scuola – Schulmuseum della Città di Bolzano è stato inaugurato il 12 maggio 1995 ed è stato dislocato nel sottotetto della storica “Elisabethschule” (oggi scuola Dante), costruita nel 1908 su progetto dell’architetto civico Gustav Nolte. Concepito come museo aperto, offre a tutti i visitatori – ed in particolare a classi e docenti – la possibilità di ricostruire percorsi della memoria, in cui si intrecciano esperienze personali e storia collettiva. I molteplici aspetti della vita scolastica rivelano i caratteri peculiari di un’epoca: attraverso i materiali didattici, le fotografie, le pagelle, i documenti, gli arredi, i cartelloni esposti i visitatori possono ricostruire l’esperienza storica vissuta dalle tre culture che abitano questa terra (italiana, tedesca e ladina).

Il ruolo dato all’infanzia, i valori ideologici e culturali, le concezioni pedagogiche, le innovazioni metodologiche e didattiche, possono costituire un osservatorio privilegiato per comprendere meglio il tessuto sociale ed istituzionale di un territorio.

Il Museo della Scuola-Schulmuseum della Città di Bolzano raccoglie ed espone materiale documentario storico e didattico.
Di particolare interesse storico-documentario risultano la raccolta dei cartelloni murali e l’archivio fotografico: quest’ultimo raccoglie più di 500 fotografie che risalgono alla fine del 1800 e ai primi decenni del 1900 e documentano aspetti della vita quotidiana nella scuola tra Trentino, Tirolo, Vorarlberg e Carinzia.
I materiali raccolti dal Museo provengono dalle scuole della provincia o da collezioni private.

La nuova sede del Lamplhaus, già maniero Windegg e Königshof, è un edificio sotto vincolo dei beni architettonici e artistici. Esso è descritto nel Catasto artistico della provincia di Bolzano come segue: “Trattasi di una antica residenza utilizzata come scuola e come osteria. L’edificio è rinascimentale, lineare con quattro torri angolari. Ha un portale a tutto sesto con bifore. A sud un portale ogivale, a nord finestre quadrate con grate, una piccola scala esterna, una porta rettangolare. Oculi sul tetto.”


Informazioni dettagliate sugli orari di apertura e sui prezzi sono disponibili su questo sito web.

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Contatto:
Museo dell Scuola Bolzano
via Rencio, 51/B
39100 Bolzano
+39 0471 095474