La città più piccola dell’Alto Adige | Glorenza

Come raggiungere Glorenza

Glorenza, la più piccola città dell’Alto Adige, incanta i visitatori con la sua atmosfera medievale. La cinta muraria perfettamente conservata e le tre possenti porte turrite. Poco è cambiato del XVI secolo e così si può sentire la ricca storia della città in ogni angolo. Il carattere romantico, l’intensa vita culturale e i dintorni idilliaci fanno di Glorenza un vero e proprio gioiello delle Alpi. Vi invitiamo con piacere nella nostra incantevole città per condividere atmosfere magiche, rievocazioni storiche, manifestazioni indimenticabili ed eventi culturali.

Storia:
All’inizio c’era un villaggio. Nel 1163 Glorenza viene citata per la prima volta in un documento. Il nome Glurns è probabilmente di origine retoromanico e si potrebbe tradurre con “golena degli ontani”. L’insediamento appartenne prima alla provincia romana della Rezia, poi nell’Alto Medioevo ricadde sotto la diocesi svizzera di Coira finché il conte Mainardo II di Tirolo gli concesse intorno al 1290 il diritto di tenere mercato. Si sovrapposero cosi le aree di influenza dei potenti: da un lato la contea del Tirolo, dall’altro il vescovado di Coira; a parte i dazi che i conti di Tirolo elevarono a partire da quel momento, i diritti dei vescovi di Coira restarono peraltro relativamente indenni.

Glorenza visse la sua fioritura economica come centro di commerci nel tardo Medioevo: chi si trasferiva a Glorenza era esentato del pagare le tasse per dieci anni. La città traeva vantaggio dalla riscossione dei dazi e obbligava i mercanti di passaggio a vendere le proprie merci sul posto (vino, oggetti in metallo, spezie, frutta), ma fu in particolare con il sale proveniente dalle saline di Hall che si fecero buoni affari. Nel 1423 la dieta riunitasi a Merano stilò una graduatoria delle diciotto città del Tirolo e collocò Glorenza al settimo posto.
Il Tirolo finì nel 1363 sotto il potere degli Ausburgo, che da allora cercarono a più riprese di limitare i diritti del vescovo di Coira in Bassa Engadina, nella val Monastero e in val Venosta. Per tutta risposta i sudditi del vescovo si coalizzarono nella “Lega Caddea”. Date le numerose altre conquiste degli Ausburgo, la situazione andò peggiorando e culminò agli inizi del 1499 nella guerra di Svevia. Nella decisiva battaglia della Calva, combattuta il 22 maggio di quell’anno, i confederati ebbero la meglio sulle truppe asburgiche e alla fine saccheggiarono e devastarono la vicina Glorenza.
Su ordine dell’imperatore Massimiliano, Glorenza è stato ricostruita con mura e porte della città, l’aspetto attuale. Come centro commerciale, la città ha perduto di conseguenza, importanza. Gradualmente impoverita, gli abitanti, un tempo mercanti e venditori, cominciarono a dedicarsi allora all’agricoltura.
Nel 20 Secolo, molti abitanti cercavano lavoro all’estero sopratutto nella vicina Svizzera. Agli inizi degli anni Settanta del secolo scorso vivevano ancora a Glorenza 650 persone, l’ 80% delle quali lavorava fuori città.


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