Lamatrekking | Monguelfo

La Sua visita guidata inizia qui: Berggasthof Mudler

Luogo: Welsberg Taisten (Pustertal)
Orario: ogni giorno
Punto d’incontro:
Berggasthof Mudler
Durata: 3 ore
Prezzo: 85,00€
Iscrizione: prenotazione obligatoria

Con i “Lama della Val Pusteria” potete provare un tocco di sudamericano delle Ande durante le escursioni di trekking. Vengono utilizzati cinque giovani lama. Durante un breve briefing imparerete molto sulla postura dei lama e sulle abitudini e peculiarità di questi animali esotici.

Dopo alcuni esercizi, l’escursione inizia accompagnata da queste creature tranquille e meravigliose con i grandi occhi da discoteca. Poiché i lama sono facili da maneggiare e hanno un carattere tranquillo e tranquillo, i tour sono un’esperienza per tutta la famiglia.

Contatto:
Lamatrekking
Riva di Sotto 7
39035 Monguelfo
+39 349-8641010

Sentiero dei mulini di | Terento

Qui inizia e termina la Sua escursione:  Centro di Terento

Durata: 1:30 h
Dislivello: 230 m
Lunghezza: 4,4 km
Difficoltà: facile

Itinerario:
I mulini di Terento costituiscono un’amata meta escursionistica. Per mantenere viva la tradizione dei mulini è stato allestito un interessante percorso didattico lungo il quale diversi pannelli illustrano la funzione e la storia dei mulini di Terento. A metà percorso si trovano anche le rinomate Piramidi di Terra. In ambito della manifestazione s‘Terner Schmelzpfandl i mulini di Terento entrano in scena come si deve. Per l’occasione infatti i mulini vengono messi di nuovo in funzione. Con le ruote del mulino in legno attivate dall’acqua è allora possibile macinare il grano, proprio come una volta.

Consiglio: Da metà maggio fino ad ottobre ogni lunedì
dalle ore 10 alle 14 è possibile visitare un mulino in funzione.

Alternatività:
Escursione alle piramidi di terra 
Escursione a Terento

Escursione al lago d’Issengo | Terento

La vostra escursione inizia da qui: Terento
La vostra escursione finisce qui: Lago d’Issengo

Durata: 1:50 h
Dislivello: 120 m
Distanza: 7,1 km
Difficoltà: facile

Itinerario:
L’escursione inizia nella frazione Pichlern (Bar/Café Niederhof) sul sentiero n. 3A in discesa fino al Guggenhof, a sinistra sul Mark. No. 3 a breve distanza lungo il sentiero delle farfalle fino a Hof Moar am Gruben, poi il sentiero per la chiesetta di San Martino e per Hofern. Da lì il Marchio. Seguite il sentiero n. 7 fino al castello di Schöneck e scendete a Mühlen sul sentiero n. 1 fino al lago balneabile Issinger Weiher. Il viaggio di ritorno è possibile in autobus.

Attrazione:
Lago d’Issengo

Il Sentiero dei Nani | San Leonardo in Passiria

Punto di partenza e d’arrivo: Sandhof, Museo Passiria

Durata: ca. 2:00 h
Dislivello: 160 m
Lunghezza: 5,1 km
Difficoltà: facile

Il Sentiero dei Nani nella Val Passiria permette di scoprire il mondo dei folletti.

Percorso:

Il Sentiero didattico dei Nani porta dal Sandhof di S. Leonardo (Albergo e Museo nella Val Passiria) lungo l’argine del Passirio, oltrepassando il biotopo fino al Ponte Auerbrücke, il quale si attraversa. Da qui si oltrepassa il ristoro “Närrische Hütt” e un mulino. Poi in leggera salita fino al Maso Auerhof. Vale la pena dare uno sguardo all’edicola ai margini della strada. Oltrepassando il maso verso il bosco e fino al punto panoramico con vista su San Leonardo e dintorni. Da qui sulla strada forestale fino ad una piccola radura con bacheche illustrate, giochi, altalena e zona pic-nic. In seguito si sale tra la Valle dei Nani con accesso alle miniere e la casa nel bosco fino ad un sentiero che porta al “gioco di vento” e la stazione dei “frutti di bosco”. Ora inizia un sentiero nei prati in discesa fino alla “casetta della volpe” e “la stazione dell’acqua”. Arrivati alla strada asfaltata si scende attraverso un stretto tracciato fino alla centrale elettrica e al “sentiero didattico degli apicoltori e dei pescatori”.
Il sentiero porta fino a San Leonardo di Passiria. Qui si fa ritorno al punto di partenza Sandhof lungo l’argine del Passirio o la Via Gantöllenweg.

Su i sentieri Paolina e Hirzel | Nova Levante

Punto di partenza e d’arrivo: Paolina-Seggiovia

Durata: 3:45 h
Dislivello: 430 m
Lunghezza: 10,2 km
Difficoltà: medio

Percorso:
I sentieri Paolina e Hirzel sono tra i più belli delle Dolomiti. Di conseguenza, sono particolarmente frequentati in piena estate. Scegliamo l’opzione confortevole e siamo portati dalla seggiovia Paolina alla capanna Paolina. Dalla capanna si segue il sentiero Paolina passando davanti all’aquila di bronzo più grande della Christomannos, monumento di Christomannos, fino alla Rotwandhütte, che si trova di fronte allo sfondo roccioso del Catinaccio nella sella Ciampaz. Qui possiamo fare una prima sosta prima di visitare la cima panoramica di Ciampaz e tornare al monumento lungo lo stesso percorso. Ora è all’ordine del giorno il sentiero panoramico Hirzelweg, che conduce a nord verso i rifugi Rosengarten e Kölnerhütte direttamente sotto le pareti rocciose della cresta del Masarè. Al Rosengartenhütte, un magnifico palco tra l’Eggental e le pareti del Rosengarten, c’è un’altra possibilità di sosta prima di proseguire lungo il Paolinaweg fino all’omonima capanna.

Da Maranza alla baita Nesselhütte sul Gitschberg | Maranza

Punto di partenza e d’arrivo: stazione (cabinovia Gitschberg) 

Durata: 2:30 h
Dislivello: 735 m
Lunghezza: 13,0 km
Difficoltà: media

Percorso:
Punto di partenza del nostro itinerario è la stazione a valle della cabinovia Gitschberg a Maranza, località Mittereggen. Seguendo il segnavia 12 imbocchiamo la strada – asfaltata solo nel primo tratto – che risale i prati per immettersi nel bosco, risalendolo con pendenze mai sostenute. A quota 1.900 metri la strada forestale esce dal bosco per entrare nel mondo alpestre del Gitschberg.
Bordeggiamo dapprima il rifugio Pichlerhütte (possibilità di ristoro), per poi raggiungere la malga Zasslerhütte, nella valletta tra il Piccolo Monte Cuzzo (Kleiner Gitsch) e la cima principale del Gitschberg. Di qui seguiamo il sentiero 21 (“Bergstation Gitschberg”) in direzione della stazione a monte della cabinovia Gitschberg e dell’adiacente baita Nesselhütte (2.100 m s.l.m.), da cui si gode una splendida vista su Maranza, la Valle Isarco e le Dolomiti. Per il ritorno a valle si può scegliere tra il percorso dell’andata o uno dei numerosi sentieri che attraversano il bosco, mentre i più pigri si lasceranno tentare dalla comoda cabinovia.

Escursione alla Malaga Weitenberg | Pfunders

Punto di partenza e d’arrivo: Parcheggio (Weiler Dun)

Durata: 3:30 h – 1:50  h fino alla Malaga
Dislivello: 500 m
Lunghezza: 9,8 km
Difficoltà: media

Percorso:
La Malga Weitenberg si trova nel cuore dei Monti di Fundres ed è aperta nei mesi estivi. In macchina andiamo a Fundres che si trova nell’omonima valle caratterizzata da masi antichi bellissimi. A Dan ci fermiamo ad un parcheggio che è il punto di partenza per le escursioni al Rifugio Ponte di Ghiaccio e la Malga di Montestretto, da qui prosegiamo a piedi.
Una curva a destra va superata lungo la strada asfaltata, nei pressi dell’agriturismo “Liabm” svoltiamo a sinistra e prendiamo il sentiero con indicazione n° 6 in direzione Malga Weitenberg. Il sentiero si fa largo e così possiamo anche fare una bella chiacchierata domenicale. Il sentiero ci conduce nel bosco, e pian piano le parole si fanno più rade per le due salite piuttosto ripide che dobbiamo affrontare. E per forza dobbiamo anche gettare uno sguardo nella gola profonda sulla nostra sinistra, attraversata dal ruscello Weitenberg che da ora in poi fiancheggia il nostro percorso.
Dopo aver superato le due salite impegnative il sentiero si fa più pianeggiante e davanti a noi si estende una vallata verde finacheggiata dai Monti di Fundres ed attraversata dal ruscello scrosciante. Lungo la prima parte del percorso trovate anche dei posti belli per fermarvi lungo la riva. Attraversiamo un ponte e preseguiamo sulla riva sinistra del ruscello, pian piano ci allontaniamo dal fruscio del ruscello. Lasciamo alle spalle la diramazione alla Malga di Montestretto, la vista sui Monti di Fundres diventa sempre più impressionante, anche se la vista oggi è assai limitata. In quest’altitudine ci sono ancora dei campi di neve, ma allo stesso tempo si vedono anche i primi rododendri.
Poco dopo raggiungiamo la malga Weitenberg che nei mesi estivi è aperta e rappresenta un punto di ristoro ideale per escursionisti. Dopo una breve sosta scendiamo lungo la forestale, in una curva a sinistra prendiamo un’abbraviazione in direzione “Fundres“ e percorriamo un sentiero più stretto che ci conduce direttamente al ponte che abbiamo attraversato prima. Prosegendo sulla forestale raggiungiamo il nostro punto di partenza, ovviamente prima dobbiamo ancora fare una breve sosta lungo la riva.

Da Valles alla Malga Fane con il passeggino | Rio di Pusteria

Punto di partenza e d’arrivo: Valles, funivia Jochtal

Durata: 3:00 h
Dislivello: 340 m
Lunghezza: 3 km
Difficoltà: facile

Percorso:
Dal parcheggio (1370) seguiamo la strada segnalata con il n.17 inoltrandoci nella valle fino al punto di ristoro Kurzkofelhütte (1422 m). Da questo momento in poi la valle si restringe e il sentiero si fa ripido. C’è la possibilità di abbandonare ogni tanto la strada per battere un sentiero escursionistico che si estende parallelamente ad essa. Durante la nostra escursione è possibile ammirare la gola naturale scavata dal Rio Valles. Addentrandosi nella valle la vista è limitata da ripide pareti, uscendone invece è possibile abbracciare con lo sguardo il pittoresco Rio Valles in tutta la sua lunghezza. Dopo circa 2 ore il sentiero diventa nuovamente piano e la valle torna ad allargarsi. Siamo quasi arrivati alla nostra meta e possiamo già vedere l’agglomerato di baite della Malga Fane (1739m). Le splendide baite, alcune ancora utilizzate, ci fanno fare un tuffo nel passato e scordiamo ben presto la fatica. Il ritorno avviene lungo lo stesso tragitto. Caratteristiche del sentiero: catramato, strada chiusa temporaneamente al traffico. Passeggino: da trekking, 3 o 4 ruote.

Alla malga Melago con il passeggino | Resia

Punto di partenza e d’arrivo: Stazione a valle di Maseben

Durata: 2:00 h
Dislivello: 150 m
Lunghezza: 7,5 km
Difficoltà: facile

Percorso:
Attraversiamo il Rio Karlinbach a sinistra della stazione a valle della seggiovia di Maseben (1860 m) e seguiamo le indicazioni fino ad immetterci in un’ampia strada forestale (in inverno è una pista per sci di fondo). Senza particolare sforzo ci addentriamo nella valle, passando per un grazioso bosco che ci ripara con la sua ombra. Sovente troviamo delle panchine che invitano a una breve sosta. Dopo circa mezz’ora cambia il terreno. Lasciamo il bosco alle nostre spalle raggiungendo un suggestivo paesaggio d’alpeggio dal quale si può ammirare il panorama circostante. Seguiamo il Rio Karlinbach fino alla Malga Melago (1970 m), dove abbiamo la possibilità di rifocillarci e riprendere forza. Da questo punto, quando c’è bel tempo si intravedono al- cuni ghiacciai delle Alpi Venoste: la Palla Bianca (3738 m), la Punta di Vallunga (3526 m), la Cima di Barba d’Orso (3327 m). Il nostro ritorno si svolge orograficamente a destra seguendo il sentiero n° 2 fino ad un bivio che – dopo aver attraversato un ponte – ci riporta alla strada forestale.

Da Stelvio al rifugio Forcola con il passeggino | Stelvio

Punto di partenza e d’arrivo: Parcheggio presso il  il recinto dei cervi, Stelvio

Durata: 3:30 h
Dislivello: 420 m
Lunghezza: 6,7 km
Difficoltà: facile

Percorso:
Dopo aver forse potuto osservare qualche animale all’interno del recinto dei cervi, iniziamo la nostra escursione percorrendo un piacevole sentiero nel bosco fino ad attraversare il Rio Platzbach vicino al limite della vegetazione arborea. Da questo punto in poi il sentiero diventa più ripido e faticoso, in compenso però migliora il panorama. Dopo ca. un’ora e mezza raggiungiamo la Malga di Prato (2051) che offre una splendida vista sull’Ortles (3905) e sulle cime circostanti. L’ultima parte del sentiero (ca. mezz’ora) è anch’essa piuttosto impegnativa, ma la fatica viene ripagata da un panorama unico. Al Rifugio Forcola abbiamo la possibilità di riprendere le forze e di contare ed ammirare in pace le cime di 3000 metri. La via del ritorno ripercorre il sentiero dell’andata.