Chiesetta di San Giovanni a Ranui | Val di Funes

Soggetto fotografico di fama mondiale!

La chiesetta di San Giovanni a Ranui è stata resa famosa dalla sua indimenticabile posizione amena. Questa costruzione barocca fu commissionata da Michael von Jenner nel 1744. La pala d’altare fu dipinta dal pittore Franz Unterberger e raffigura Maria sul trono con Gesù bambino in grembo e Giovanni Nepomuceno, che come segno della sua discrezione le mostra la sua lingua.

Sulle pareti interne nove dipinti barocchi raccontano della vita di Giovanni. Furono dipinti a metà del 18 ° secolo probabilmente dal pittore della corte di Bressanone Nikolaus Weis.

La cupola a cipolla di rame sorregge una stella che si riferisce al martirio di Giovanni, che fu gettato nel fiume Moldava, e al fatto che una ghirlanda a forma di stella ha condotto al ritrovamento del suo cadavere. Proclamato santo nel 1729, è patrono della Boemia, dei confessori e di tutte le persone in pericolo di annegamento. Egli è anche patrono contro la diffamazione e per la reputazione degli individui.

Orario d’apertura:
Accessibile tutto l’anno

 

Prezzi:
Per l’accesso alla chiesa saranno incassati 4,00€. Tuttavia, la chiesa rimane chiusa.


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Contatto:
Funes Turismo Società Cooperativa
Peterweg 10
39040 Funes
+39 0472 840180

Chiesa di Santo Spirito | Casere

Come raggiungere la Chiesa di Santo Spirito

Probabilmente una delle mete di pellegrinaggio più suggestive dell’Alto Adige si trova in fondo alla Valle Aurina. La Chiesetta di Santo Spirito è la chiesa più antica della valle, costruita per i minatori che lavorarono nella miniera di Predoi dove estrarrono il rame. Inoltre la chiesetta fu dedicata ai viaggiatori che usarono il Passo dei Tauri per arrivare nel Pinzgau oppure a Salisburgo. Purtroppo la data esatta della costruzione della chiesa è sconosciuta. Secondo una legenda in questo posto, ripetutamente si sentiva il suono di una campana sottoterra. Scavando, venne alla luce un ritratto dello Santo Spirito. Dopo essere stato portato via, il ritratto fu di nuovo trovato dietro la roccia accanto alla chiesa. Per questa ragione fu presa la decisione di costruire una cappella proprio quí, ovviamente dedicata allo Santo Spirito.

Le prime documentazioni che riguardano la chiesetta risalgono al 1455, quando fu consacrata dal cardinale Nicola Cusano, Principe Vescovo di Bressanone. Nel 1500 la chiesetta fu ingrandita e nel corso di questi lavori le opere d’arte presenti nella chiesa furono tolti. Nel 1981 sono state inserite nuovamente nella cappella, oggi protetti da un armadio blindato. Altre opere d’arte sono una rappresentazione della SS. Trinità nonchè statue di legno di Sant’Osvaldo, San Chiliano e Sant’Orsola, San Francesco e Sant’Andrea. Diversi arazzi e dipinti conferiscono alla chiesetta una particolare ricchezza artistica ed architettonica.

La Chiesetta di Santo Spirito è però soprattutto conosciuta per il crocifisso perforato da fori di proiettili. Secondo una legenda, questo crocifisso una volta si trovava nei pressi del maso Prastmann. Quando un tiratore in viaggio nel Pinzgau per una competizione di tiro passò da questo crocifisso decise di provare ancora una volta la sua precisione, perforando la croce tre volte. Vinse la competizione nel Pinzgau e ritornò con un toro che, passando dalla croce si infuriò e uccise il tiratore. Oggigiorno una Via Crucis porta alla Chiesa di Santo Spirito da Casere, le singole stazioni sono state realizzate da associazioni giovanili e da scolari della scuola di scultura in legno di San Giacomo.

Ingresso libero!

Contatto:
Chiesa di Santo Spirito
Casere
39030 Casere
+39 0474-651500

Chiesa parrocchiale di San Lorenzo di Sebato | San Lorenzo

Come raggiungere la  Pchiesa parrocchiale

Chiesa parrocchiale di San Lorenzo, una struttura irregolare che testimonia che la chiesa fu eretta in varie fasi fra il XIII° ed il XVI° secolo. Famosa “Madonna col bambino e l’uva” di Michael Pacher. Nell’adiacente cappella Egerer affreschi della bottega di Pacher.

Ingresso libero!

Contatto:
Pfarrkirche zum Hl. Laurentius
Franz-Hellweger-Platz 6
39030 San Lorenzo
+39 0474-474038

Chiesa parrocchiale di | Falzes

Come raggiungere la chiesa parrocchiale di Falzes

La chiesa parrocchiale di Falzes è dedicata a San Cireo. Il santo era diacono a Roma e subì il martirio sotto l’imperatore Diocleziano.
L’edificio gotico originale della chiesa parrocchiale risale al XV secolo. Nel 1851 la vecchia chiesa fu abbattuta fino alla torre, e negli anni successivi fu costruita la nuova chiesa, questa volta in direzione nord-sud.
La scalinata che porta alla chiesa è molto impressionante. Due imponenti ippocastani fiancheggiano la scalinata di pietra. La vista sulla facciata mostra una nicchia con una Madonna gotica di un pittore sconosciuto.

All’interno della chiesa, una scala in legno conduce a destra e a sinistra del portale alla galleria e al coro. Le pitture del soffitto e i dipinti sull’arco del coro sono firmati dal pittore Christian Holzinger e recano la data 1853. Essi mostrano l’Assunzione di Maria, il culto dei continenti, scene della vita di S. Cireak e dei quattro padri della chiesa. L’arco del coro mostra come il cristianesimo ha sconfitto il paganesimo. All’ingresso destro del santuario si trova una fontana ad acqua santa o fonte battesimale in granito, marcata con il marchio dello scalpellino e l’anno 1578.
L’altare maggiore barocco con la sua semplice struttura a colonna reca le statue di Sant’Agostino, San Sebastiano, San Floriano e San Cassiano. La pala dell’altare maggiore, opera di Carlo di Henrici, raffigura il martirio di San Cireo, con le sue gradazioni cromatiche e la riuscita composizione complessiva.
La cappella cimiteriale, costruita nel XVII secolo, è un originale complesso con coro circolare e navata trasversale a volta a botte. Nel 1994 è stata ampliata e trasformata in cappella per i cadaveri. Preziose figure del secolo scorso sono state rubate negli anni ’70.

 

Contatto:
Chiesa parrocchiale di Falzes
Piazza della Chiesa
39030 Falzes
+39 0474-538833

Chiesa Parrocchiale S. Pietro e Paolo e “Danza dei Morti” | Dobbiaco

Come raggiungere la Chiesa Parrocchiale

Parrocchiale di Sesto All´interno dell´edificio, eretto tra il 1824 e il 1826, si conservano due preziose pale d’altare del pittore veneziano C. Dusi. I dipinti che adornano il soffitto e le stazioni della Via Crucis sono invece un capolavoro di Albert Stolz. Chiesa Parrocchiale S. Pietro e Paolo e “Danza dei Morti” a Sesto All’interno dell’edificio, eretto tra il 1824 e il 1826, si conservano due preziose pale d’altare del pittore veneziano C. Dusi. I dipinti che adornano il soffitto e le stazioni della Via Crucis sono invece un capolavoro di Albert Stolz. Il cimitero, molto ben curato, oltre alle spoglie terrene di molti grandi alpinisti di Sesto ospita anche diverse sculture in legno e arenaria di noti artisti sudtirolesi. Particolarmente suggestivi e di ottima fattura gli affreschi opera dei tre fratelli pittori Ignaz, Albert e Rudolf Stolz. Quest’ultimo è anche l’autore della “Danza dei Morti” che sormonta il portale d’ingresso del cimitero. Molto bella la fonte battesimale del 1650 e le arcate del cimitero.

Orari d’apertura:
tutti giorni dalle ore 09:00 alle ore 19:00

Ingresso libro!

Contato:
Chiesa Parrocchiale S. Pietro e Paolo e “Danza dei Morti”
via Dolomiti 45
39030 Chienes
+39 0474-710310

Peter Sigmayr monumento | Valdaora di mezzo

Come raggiungere il monumento

La disperazione e la rabbia cieca, l’amore per la patria e tanto coraggio hanno prodotto tanti eroi durante il periodo delle lotte per la libertà del Tirolo negli anni 1809/10. Peter Sigmayr, il Tharerwirt, era uno di loro. E il suo villaggio natale Olang lo ha onorato con un monumento: come un uomo di sei metri di altezza in pietra arenaria su un piedistallo di granito, sta lì, giorno dopo giorno, sfidando tutte le intemperie e sembra sicuro di vittoria sulla terra come una volta. Il monumento mostra il Tharerwirt che tiene il cappotto sopra il padre inginocchiato.

Contatto:
Piazza Peter Sigmayr
39030 Valdaora di Mezzo
+39 0474 496277

Monastero di Sabiona | Chiusa

Come raggiungerer li Monastero Sabiona

Chiamato anche “Acropoli del Tirolo”, il monastero per la sua archeologia, storia e arte merita grande attenzione.

Il monte Sabiona con il suo monastero è l’emblema della Valle Isarco e viene definito l’acropoli del Tirolo. Da più di 300 anni Sabiona è un monastero benedettino ma la storia del monte comincia qualche tempo prima.
A seguito del trasferimento della sede vescovile a Bressanone, nel 990 circa, a Sabiona venne eretta una rocca vescovile, in gran parte distrutta da un incendio nel 1533. Solo verso la fine del XVII secolo, quando Mathias von Jenner, imprenditore e decano di Chiusa, fondò l’abbazia benedettina, il monte sacro ritornò agli antichi splendori e ritornò ad essere un importante luogo di culto. Salvo alcune modifiche apportate intorno al 1890, l’immagine esterna del monastero con le sue chiese e la sua cinta muraria merlata è rimasta praticamente invariata.

Le monache benedettine abitano ancora oggi, in assoluta clausura, il monastero sul monte e conferiscono a Sabiona la sua forte aurea spirituale. L’edificio che ospita il monastero in sé non è aperto al pubblico, mentre sono visitabili alcune chiese.

Orari d’apertura:

1. Castel Branzoll:
proprietà privata, non visitabile.

2. Cappella di Santa Maria o dell Grazie, Santuario della Madonna Sabiona:
ogni giorno dalle ore 08:00 alle ore 17:00

3. Chiesa di Nostra Signora:
da luglio ad ottobre
martedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle ore 14.00 alle 18.00
ad ottobre la chiesa rimane chiusa il mercoledì

4. Chiesa del Monastero:
ogni giorno dalle ore 08:00 alle ore 17:00

5. Chiesa della Santa Croce:
ogni giorno dalle ore 08:00 alle ore 17:00

6. Monastero:
er motivi di clausura delle suore benedettine il monastero non è visitabile.

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Notizia:
Sabiona è raggiungibile solo a piedi attraverso la Via Crucis (30 minuti) oppure lungo la passeggiata di Sabiona (40 minuti).

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Ingresso libero!


 

Contatto:
Associazione turistica Chiusa
Piazza Mercato 1
39043 Chiusa
+39 0472 847424