Colle di | Bolzano

Come raggiungere Colle di Bolzano

La piccola località, denominata Colle, è il polmone verde della città di Bolzano ed è anche area protetta.
A ca. 10 km dal centro di Bolzano si trova il piccolo paesino montano del Colle, suddiviso in Colle dei Signori e Colle di Villa. Si tratta di una vera e propria oasi verde per tutti coloro che vogliono sfuggire alla vita febbrile della città per un giorno o più. In funivia, oppure tramite una stretta strada asfaltata si raggiunge il paesino sul cosiddetto monte Colle. La funivia del Colle, inaugurata nel 1908, fu la prima funivia al mondo adibita al trasporto di persone. Nel 2007 venne modernizzata con la sostituzione delle cabine. Questa funivia porta le persone a ca. 1.250 m s.l.m., permettendo così di raggiungere un’amata meta di villeggiatura per gli abitanti di Bolzano.
Il piccolo insediamento si trova nel cuore della natura ed é abbracciato da stupendi prati e boschi, inoltre, da qui si gode una vista panoramica mozzafiato sulla città di Bolzano come anche su gran parte della Val d’Adige ed Oltradige.

Monte Sole e Monte Tramontana

Escursioni sul Monte Sole:
Zaalwaal | Corzes
– Laaser Leiten
Vetzaner Leiten
Giro Klumper | Laces
Sentiero rosario Tanas
Sentiero rosario a Corzes
– Passeggiata al Sole di Silandro
Sentiero della farmacia | Lasa
Grande giro „Vista sulle Dolomiti“ 
Sentiero della roggia Latschander
Lungo i vecchi canali dirrigazione
– Sentiero delle rogge di Sluderno e Ganglegg

Escursioni sul Monte Tramontana
Giro Broatraschgl 

– Sentiero della roggia Frauwaal 
– Sentiero montano di Agumes 
– Sentiero del marmo di Covelano
Escursione da Covelano-Göflan ai masi Gamshöfe

Delimitata a nord dall’arido e caldo Monte Sole e dal lussureggiante e ricco d’acqua Monte Tramontana a sud, la Val Venosta offre due zone escursionistiche dalle caratteristiche speciali, contrastanti e complementari in un’area tutto sommato ridotta.

Monte Sole
Racchiusa fra alte catene montuose, la Val Venosta in Alto Adige è protetta dalle precipitazioni provenienti sia da nord che da sud. Il clima piuttosto secco è particolarmente buono anche per gli standard altoatesini. Con circa 500 mm di precipitazioni annue – caso unico in tutte le Alpi centrali – le piante del versante soleggiato del Monte Sole devono accontentarsi di un clima da steppa. Il mondo animale e vegetale si è adattato perfettamente alle temperature al suolo che in estate raggiungono persino 70°C. Arbusti secchi e piante erbacee da steppa, roverelle e piante nane sono l’habitat di innumerevoli insetti e rettili.

Monte Tramontana
Il microclima particolare della Val Venosta in Alto Adige ha dotato il paesaggio di un suo carattere molto specifico: folti boschi alpini e verdi prati ricoprono i pendii del versante in ombra della valle, il Monte Tramontana, mentre il clima secco contraddistingue il versante opposto di Monte Sole. Qui si incontra, nelle diverse zone climatiche, la vegetazione caratteristica delle Alpi centrali. Proprio in estate quando le temperature dei pendii del Monte Sole raggiugono il loro apice, il fresco e verde Monte Tramontana offre le condizioni ideali per fare passeggiate, escursioni e gite in bicicletta.

Omini di pietra | Val Sarentino

Come raggiungere i Omini di pietra

Escursione:
Da Sarentino agli omini di pietra
– 
Dalla Baita Sciistica agli omini die pietra
Da San Genesio agli omini di pietra
Da Meltina agli omini di pietra
Escursione con le ciaspole: omini di pietra

Bike:
Gita guidata agli omini die pietra
Escursione MTB agli omini di pietra

Sull’altopiano di Schöneck in Val Sarentino oltre 100 figure assolutamente da vedere attendono gli escursionisti. Cumuli di pietra che si ergono come torri, questi gli “Stoanernen Mandln” (omini di pietra). Da mezzo millennio sono lì, attorno alla croce, a sorvegliare il “Große Reisch”. Ad altezza d’uomo aspettano e si lasciano ammirare.
Protocolli del tribunale del 1540 testimoniano che tra le figure di pietra danzavano le streghe e veniva celebrato il demonio. A ognuno il beneficio del dubbio. L’atmosfera mistica ed il misterioso incanto che regnano qua sopra contribuiscono a creare un panorama meraviglioso. Gli omini di pietra: indubbiamente una meta escursionistica che vale sicuramente la pena raggiungere!

 

Poltrona del diavolo | Appiano

Come raggiungere la poltrona del diavolo

La zona attorno Appiano Monte e Pigenò non è molto attraente, ma ha tantissimo da raccontare. Così anche di un diavolo che girava in questa zona!
Un diavolo infestò Appiano e dintorni. Soprattutto i ricchi e i nobili vennero attaccati dal diavolo. Il loro stile di vita dissipato creò sempre disagio tra gli abitanti e quindi il diavolo si vendicò.
Un sentiero sul monte Calvario sopra S. Michele porta alla Chiesa della Madonna Addolorata. Da questo punto di vista, dove è situata un presepe, ca. 100 passi più indietro, si può vedere una roccia di porfido che assomiglia ad una poltrona. Solo questa roccia non è ricoperta di vegetazione.
Molto tempo fa il diavolo bighellonò attorno la tenuta “Schulthaus”. Un giorno, una signora girò tardi nella notte in quella zona, dove il diavolo le rivolse la parola. Si fece ammiliare dall’affascinante divolo e si diedero appuntamento per diverse volte. Ma quando la signora non diede più attenzione al diavolo, questo la prese e la fece morire proprio in quella poltrona sul monte Calvario.

Corno Bianco | Passo Oclini

Come raggiungere il Corno Bianco

Ai piedi del Corno Bianco si trova la gola del Rio delle Foglie, la quale in particolare per geologi rappresenta un’area molto interessante. Il cosiddetto “Grand Canyon” dell’Alto Aidge è però anche una popolare meta escursionistica che vi aspetta con il museo e parco geologico “Geoparc”. Il Corno Bianco fa parte, come anche suo fratello, il Corno Nero, del sentiero Europeo E5.
La cima del Corno Bianco è raggiungibile in poco tempo, dato che il parcheggio si trova già a 2.000 m di altitudine sul Passo Oclini. Ed anche ai piedi del monte si ha la possibilità di intraprendere una piacevole escursione circolare con stupenda vista panoramica sulle cime del Catinaccio e Latemar. Tra il Corno Bianco ed il Corno Nero si trova l’area sciistica Passo Oclini, amata in particolare da famiglie con bambini.
Il Corno Bianco ed il Corno Nero sono distanti ca. 1.000 metri. La differenza tra queste due cime si può spiegare con la geologia. Una volta, a causa della frattura della crosta terrestre, ovvero la “linea di Trodena”, il Corno Nero era più alto di ca. 1.000 metri rispetto al Corno Bianco. Oggi, in seguito all’erosione, il Corno Nero ha quasi la stessa altitudine del Corno Bianco.

Escursione:
Tra corno nero e bianco

Erlebnisstraße | Timmelsjoch

Come arrivare dal Timmelsjoch

Eine Straße, früher ein Saumpfad, eint Passeier- und Ötztal. Über Jahrtausende entstehen viele einzigartige Gemeinsamkeiten und überwinden die natürliche Grenze der Berge. An mehreren Haltepunkten informieren Architektur-Skulpturen den Reisenden über Natur, Geschichte, Kultur, Gesellschaft und Wirtschaft der Region und erweitern seinen Horizont. Erkunde die Stationen und mach’ Die Timmelsjoch Erfahrung.

Le stazioni:

  • Ponticello
    Alla stazione di pedaggio di Hochgurgl si gode un panorama straordinario sulla Valle Ötztal e sulle sue maestose cime che svettano oltre i 3.000 metri. Un ponticello permette di ammirare nuove prospettive e fornisce informazioni sul paesaggio circostante e le sue caratteristiche.
  • Contrabbandiere
    Là dove l’antico sentiero che collegava Zwieselstein a Moso in Passiria incrocia la strada, sorge una struttura cubica che è possibile visitare. Al suo interno si viene trasportati nell’avventuroso mondo dei contrabbandieri del Passo del Rombo.
  • Transit
    Una vecchia caserna del 1930 è stata trasformata in una gemma storico-culturale. Dalla storia architettonica dalla strada alpina (Hochalpenstrasse) ai reperti archeologici molto interessanti, il nuovo museo ospita numerose altre informazioni sul Timmelsjoch.
  • Museo del passo
    Come un masso erratico, il Museo del Passo sporge dal versante tirolese a quello altoatesino, sottolineando il carattere transfrontaliero dell’emozione del Passo del Rombo. La “grotta di ghiaccio” allestita all’interno è un tributo ai pionieri di questa strada alpina e alla loro meritevole opera.
  • Telescopio
    La spaziosa area sottostante la cima Scheibkopf offre un bel panorama a 180° con il parco naturale del gruppo del Tessa. Un telescopio consente di mettere a fuoco lo sguardo sul Monte dei Granati (3.304 m) e sul Monte Principe (3.403 m), che si ergono maestosi dai ghiacciai perenni.
  • Granati
    Sulla parete rocciosa nei pressi di Stulles, si apre una vista spettacolare su Moso e sulla retrostante Val Passiria. Due granati – strutture architettoniche che si ispirano alle formazioni geologiche tipiche della Val Passiria – fungono rispettivamente da spazio espositivo e piattaforma d’osservazione.

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Orario d’apertura:

Fine maggio – fine ottobre (se la strada è aperta!)
aperta tutti i giorni dalle ore 07:00 alle 20:00


Si prega di consultare il sito web per eventuali variazioni negli orari di apertura.

 

Marmitte glaciali | Platt – Moso

Come arrivare dalle marmitte glaciali

Le marmitte glaciali, chiamate anche Marmitte dei Giganti (Gletschermühlen in tedesco), sono testimoni dell’era glaciale. Si tratta di circa 20 fosse formate dal ghiacciaio con misure diverse. La più grande di queste fosse, dal diametro di ben 10,5 metri, è profonda 5 – 6 metri. Questi monumenti naturali si sono formati nell’ultimo periodo glaciale, la glaciazione Würm, che è terminata circa 10.000 anni fa.

Le marmitte si presentano originariamente su superfici o rocce anticamente ricoperte da ghiacciai, presso le quali l’acqua di disgelo ha formato delle cavità con pareti estremamente levigate. Questo, perchè l’acqua ha trascinato con sè materiali sottratti alle pareti rocciose che infine hanno rettificato le cavità. La pressione dell’acqua sulle pietre raggiunge i 200 km/h. Le marmitte glaciali sono interessanti soprattutto per la glaciologia, la scienza che studia il ghiaccio. Questa scienza indaga le forme, la presenza e le proprietà di ghiaccio e neve. Si occupa anche di Permafrost, ghiacciai e piattaforme di ghiaccio.

Le marmitte glaciali in Val Passiria vennero scoperti casualmente nel corso di operazioni di drenaggio e bonifica nella “Wirts Mous” sotto il paese. Oggi una delle Marmitte dei Giganti è accessibile al pubblico. Da Plata il sentiero nr. 6 verso Pianlargo conduce fino ad una cappella, e da lì il sentiero nr. 5 porta in pochi minuti alla marmitta. Curiosità: anche le colline nei dintorni sono state formate dal ghiacciaio.

Piramidi di terra | Caines

Come arrivare dalle piramidi di terra

Ripide strutture, a forma di torre o di cono di pietra arenaria, che sono state conservate dalla rimozione totale grazie ai blocchi di roccia sovrastanti.

Le Piramidi di Terra sono uno straordinario fenomeno naturale! Per la loro formazione è necessario che il terreno abbia particolari caratteristiche, un clima favorevole ed una posizione ben riparata dal vento così come la presenza di grossi blocchi rocciosi. La causa principale della formazione di questo fenomeno naturale è il continuo alternarsi di periodi di pioggia e di periodi più secchi. Durante forti precipitazioni il sottosuolo diventa più morbido e parte dei fianchi del pendio franano. Altre precipitazioni causano la formazione di solchi nei pendii e nel frattempo si formano le colonne di terra sulla cui cima è presente una roccia che le protegge. Le Piramidi di Terra si formano principalmente su un terreno morenico, tipico del Burgraviato. Per la loro formazione sono necessari migliaia di anni…

Le Piramidi di Terra di Caines sono invece raggiungibili in 35 minuti ca. attraverso il sentiero “Erdpyramidenweg” (Sentiero delle Piramidi di Terra) che porta dalla valle Fineletal all’Ungerichthof a Caines. Se avete voglia di proseguire la passeggiata, anche dalla roggia di Caines si può godere di una bellissima vista su questo fenomeno naturale.

Giardino di sculture | Salorno

Come raggiungere il  Giardino di sculture

Nella piacevole località di Pochi di Salorno si trova il giardino delle sculture, spazio espositivo in mezzo alla natura dove potrete ammirare le suggestive installazioni bronzee e marmoree dell’artista. La location naturale permette sicuramente al visitatore di apprezzare le opere artistiche da una prospettiva decisamente insolita rispetto alle classiche luci di un museo.

Libertà ed armonia, arte e natura, sono i binomi che caratterizzano l’esposizione delle interessanti opere di Sieglinde Tatz-Borgogno. Attraverso le ca. 200 sculture traspare la crescita personale ed artistica della scultrice, i suoi conflitti personali e le sue esperienze di vita. Il giardino delle sculture è sempre aperto, sia in estate che in inverno.

Orari d’apertura:
Aperto tutto l’anno

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Prezzi:
ingresso libero


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Contatto:
Giardino di sculture
Pochi di Salorno
39040 Salorno
+39 0471 810231