Forte di | Fortezza

Come raggiungere la Forte di Fortezza

Con la sua imponente struttura e il labirinto di stanze, corridoi e scale, il Forte di Fortezza è considerato una delle più interessanti fortificazioni dell’area alpina e un capolavoro dell’architettura bellica austriaca. Edificato tra il 1833 e il 1838, ha vissuto alterne vicende, finché nel 2008 non è stato aperto al pubblico. Da allora ospita mostre d’arte e di architettura di portata regionale e internazionale e diverse manifestazioni. La mostra permanente “Cattedrale nel deserto” offre sguardi nella realizzazione del Forte e negli effetti che questa ha avuto sulla zona circostante.
Al suo areale appartiene anche il Bunker n. 3, che si nasconde sotto un fitto strato di vegetazione in un tratto di bosco sul suo perimetro orientale e si può visitare su prenotazione.


Informazioni dettagliate sugli orari di apertura e sui prezzi sono disponibili su questo sito web.

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Contatto:
Forte di Fortezza
via Brennero
39045 Fortezza
+39 0472 057218

Colle “Wilder mann” | Appiano

Come raggiungere la Colle “Wilder Mann”

Escursioni:
Dai Laghi di Monticolo al Col dell’Uomo

Mitten im Montiggler Naturschutzgebiet, nicht weit vom Weiler Schreckbichl entfernt, befindet sich ein geheimnisvoller Ort. Auf 643 Meter Höhe kann man auf dem sogenannten Wilder-Mann-Bühel oder auch „Wild Monn Bichl“ den Ausblick über den gesamten Montiggler Wald und das Überetscher Gebiet genießen.

Il cosiddetto colle “Wilder Mann” (643 m s.l.m.), detto anche Col dell’Omo, è un luogo mistico nell’Oltradige, raggiungibile da Appiano o dai laghi di Monticolo. Il colle si trova sopra questi due laghi del comune di Appiano e vi aspetta con una meravigliosa vista panoramica sul bosco di Monticolo e l’Oltradige.
Si tratta di un luogo di culto preistorico, ovvero di un luogo dove viveva un uomo selvaggio ed eremita. Fino al giorno d’oggi non si sa esattamente lo scopo che aveva questa area. Ma in cambio molte leggende e storie raccontano del colle. Reperti risalenti all’etá del bronzo e del ferro, come anche alcuni pezzi di ossa bruciate, convalidano queste teorie attorno al colle “Wilder Mann”.
Nel XIX secolo l’eremita Peter Weth si stabilì in questo posto mistico, dopo aver viaggiato nel nord dell’America in caccia di oro e vivendo assieme agli Indiani. Su una pietra troviamo ancora oggi le sue iniziali e il suo anno di nascita, il 1824. Il colle “Wilder Mann” rappresenta una meta molto amata sia per escursionisti come anche per gite in mountain bike.

Orari d’apertura:
tutto l’anno

Ingresso libero!

Castel Forte/Trostburg | Ponte Gardena

Si tratta di uno dei più grandiosi complessi fortificati dell’Alto Adige. Castel Forte fu costruito alla fine del XII sec. e ulteriormente ingrandito e potenziato nel XVI sec. Stupendo salone tardo
rinascimentale e ”Stube” gotica a volte. Qui visse il famoso avventuriero e menestrello Oswald von Wolkenstein.

Orari delle visite guidate:
La visita del castello è possibile solo con guida.
Lunedì giorno di riposo

Giovedì Santo – fine Giugno ore 11.00, 14.00 e 15.00
Luglio – Agosto ore 11.00, 12.00, 14.00, 15.00 e 16.00
Settembre – fine Ottobre ore 11.00, 14.00 e 15.00

Si prega di consultare il sito web per eventuali variazioni negli orari di apertura.

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Prezzi (inclusivi della guida):

Adulti  8,00 €
Studenti, anziani (sopra i 65 anni), gruppi  6,00 €
Bambini (anni 6-14)  5,00 €
Scolaresche (gruppi)  3,50 €

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Contatto:
Castel Trostburg
Via Burgfrieden 22
39040 Ponte Gardena
+39 0471 654401

Biotopo “Ontaneti dell’Aurino” | Brunico

Come raggiungere il Biotopo “Ontaneti dell’Aurino”

Un vero gioiello naturale si trova in Val Pusteria, sul versante orografico sinistro dell’Aurino, l’affluente più importante della Rienza. Prima che il fiume sfoci nella Rienza, presso San Giorgio e Stegona, inizia l’area degli Ontaneti dell’Aurino (Biotop Ahrauen), che si estende su una superficie di ben 60 ettari e comprende i comuni di Brunico, Gais e Campo Tures. Per essere precisi, si tratta della parte bassa dell’Aurino, tra Molini di Tures e Brunico.

Le origini di questi ontaneti risalgono ai tempi dell’Impero austro-ungarico. Al giorno d’oggi possono essere scoperti attraverso diversi sentieri, uno dei quali è il sentiero tematico dedicato all’Aurino. Grazie ad una piattaforma panoramica è possibile avere una bellissima vista sull’area, fino a questo punto il sentiero è adatto anche ai passeggini. Gli Ontaneti dell’Aurino sono un habitat per tante farfalle, pesci, ed uccelli come il martin pescatore europeo e l’airone cenerino.

L’area venne formata dai ghiacciai dell’ultima era glaciale ed è testimone delle grandi foreste vergini di allora. Al giorno d’oggi, gli Ontaneti dell’Aurino sono tutelati come prezioso biotopo e riserva ornitologica, inoltre fanno parte della Rete Ecologica Europea Natura 2000. A proposito: la ciclabile Pusterbike delle Valli di Tures e Aurina, che conduce da Brunico a Campo Tures, segue anche il corso del fiume Aurino.

Lago di Pontelletto | Fortezza

Come raggiungere il Lago di Pontelletto

Il pittoresco lago montano di Pontelletto si trova nella Valle Isarco, non lontano da Fortezza. La posizione isolata e la natura incontaminata che lo circonda fanno di questo lago montano una destinazione molto apprezzata per chi è alla ricerca di tranquillità e per gli appassionati delle escursioni.

Situato a 1850 m sul livello del mare, e circondato dai boschi, il lago di Pontelletto è il “consiglio da intenditori” per chi è alla ricerca di tranquillità. Grazie alla sua splendida posizione e alle acque limpide, è considerato uno dei più bei laghi montani dell’Alto Adige, e durante la bella stagione è un’apprezzata meta d’escursioni nella Valle Isarco. Lungo le sue rive, il paesaggio è caratterizzato da distese di eriofori, rododendri e diverse specie di conifere come larici, abeti e pini cembri.

Alpe di Rodengo e Luson

Escursioni sull’Alpe di Rodengo e Luson:
Giro sull’Alpe di Rodengo | Luson
Sull’Alpe di Rodengo – Luson

L’Alpe di Rodengo (Rodenecker Alm), nei Monti di Luson in Valle Isarco, è uno degli altopiani più grandi d’Europa. Verso est si arriva direttamente sull’Alpe di Luson (Lüsner Alm). Entrambi gli alpeggi si sviluppano sui comuni di Rodengo e Luson, su una superficie di 20 km², ad un altitudine tra i 1.500 ed i 2.200 m s.l.m. Qui si trovano monumenti naturali quali il Laghetto Tschuppwaldsee oppure il Biotopo Laiermoos. Questi alpeggi sono interessanti anche da un punto di vista storico, in quanto qui sono state ritrovate tracce di luoghi di riposo di cacciatori del neolitico.

I dolci prati dell’Alpe di Rodengo e Luson con le loro possibilità di ristoro, come i Rifugi Roner (1.832 m s.l.m.), Rastner (1.931 m s.l.m.) e Starkenfeldhütte (1.930 m s.l.m.) in estate attirano escursionisti e buongustai i quali apprezzano i sentieri pianeggianti dell’altopiano. Da qui si ha una bellissima vista sulle Alpi della Zillertal, sul Grossglockner, il “Re delle Alpi Orientali”, il Gruppo delle Odle, le Dolomiti di Brenta così come le Alpi Venoste e le Alpi dello Stubai.

Anche la Cima Lasta (2.194 m s.l.m.) è raggiungibile dall’altopiano: i punti di partenza sono i parcheggi Zumis (Rodengo), Tulper-Gompis (Luson) e Kreuzner (Elle, San Lorenzo). Un highlight di quest’area è la Cappella Pianer Kreuz, la cui prima pietra venne benedetta dall’allora cardinale Joseph Ratzinger. Nel 2008, durante la sua visita papale a Bressanone, Benedetto XVI benedì la cappella dall’elicottero.

Lago della Muta | San Valentino alla Muta

Come raggiungere il Lago di San Valentino alla Muta

Al di sotto del Passo Resia, nel comune di Curon Venosta, si trova un ulteriore e conosciuto lago venostano: il Lago di San Valentino alla Muta a 1.450 m di altitudine. Affluenti principali del lago sono il Rio Serres e l’Adige, deviati dal vicino Lago di Resia.

Dato la sua posizione in quota, il lago non è molto adatto alla balneazione, ma è una meta escursionistica molto amata durante tutto l’anno. Un bel percorso escursionistico, adatto anche al nordic walking, circonda il lago regalando una continua vista sull’imponente “Re Ortles” e sulle montagne ghiacciate che fanno parte del Gruppo Ortles-Cevedale. Il Lago di San Valentino alla Muta con i suoi bei dintorni è molto apprezzato dai ciclisti così come dai velisti e da chi pratica il kitesurf. È consentito andare in barca, però solamente con barche a motore elettrico. L’acqua del lago gela già ad inizio inverno ed il Lago di San Valentino alla Muta, così come il vicino Lago di Resia, diventa un punto d’attrazione per velisti sul ghiaccio e snowkiter.

L’escursione di circa 2 ore attorno al lago, inizia a Malles e procede fino al biotopo, dov’è possibile vedere anatre e gli uccelli folaga. Si prosegue lungo la ciclabile asfaltata fino a Resia, e attraverso un tratto boscoso si arriva al paese di San Valentino alla Muta (1 ora ca.). Dopodiché la segnaletica con scritto “Uferweg” (sentiero lungo la riva) porta sul lato sinistro nuovamente a Malles.

Parco naturale Sciliar-Catinaccio

Escursioni nel Parco Naturale Sciliar-Catinaccio:
– Escursione alla Cima del Monte Balzo passando per Monte Cavone
Sentiero dei masi 
Da Siusi al laghetto di Fiè
Sentiero Oswald von Wolkenstein 
Sentiero Hans-und-Paula-Steger 

Altri escursioni attorno il Catinaccio: 
– Lungo il sentiero Templ fino al Lago di Carezza 
Escursione per famiglie da Carezza al monumento di Elisabetta | Carezza

Il Parco naturale Sciliar-Catinaccio è stato il primo dei sette parchi naturali ad essere istituito in Alto Adige. L’area protetta è situata nelle Dolomiti occidentali. Al massiccio dello Sciliar, formato da un unico blocco affiancato dalle cime Santner ed Euringer, la popolazione locale attribuisce l’appellativo di “Monte del Destino”. Anche la fama del Catinaccio, con le sue innumerevoli guglie, va ben oltre i confini provinciali: a questo gruppo montuoso appartiene anche il Catinaccio d’Antermoia, che raggiunge i 3002 metri, fanno parte del Parco anche i boschi attorno a Siusi, Fiè e Tires, così come la Val Ciamin.

Lo Sciliar con Punta Santner ed Euringer, le sue torri rocciose, è la montagna simbolo dell’Alto Adige, noto oltre i confini regionali insieme al massiccio del Catinaccio con le sue innumerevoli cime. Intorno al leggendario Catinaccio “aleggia” in tutto il suo splendore l’Enrosadira: al tramonto, infatti, le Dolomiti illuminate dal sole della sera risplendono nelle suggestive tonalità del rosso.

Il Centro visite del Parco Naturale Sciliar-Catinaccio, a Tires al Catinaccio, offre informazioni sull’area protetta, la sua geologia, fauna e flora: qui, infatti, potrete ammirare circa 790 piante fiorite e felci. Inoltre, durante un’escursione guidata in questo parco del Trentino Alto Adige gli appassionati di botanica avranno la fortuna di scoprire alcune rarità.

Castelrotto, Fiè allo Sciliar e Tires, i Comuni interni al parco Naturale, sono facilmente raggiungibili e ben collegati tra loro dagli autobus. Infine, tra le impeccabili infrastrutture in loco spiccano gli impianti di risalita e le numerose baite dell’Alpe di Siusi.


 

Contatto:
Parco naturale Sciliar-Catinaccio
Bagni di Lavina Bianca 14
39050 Tires
+39 0471 642196

Il Lech dl Dragon | Selva di Val Gardena

Come raggiungere il Lech dl Dragon

Il Lago del Drago, in ladino Lech dl Dragon e in tedesco “Drachensee”, è un lago proglaciale situato nel comune vacanza di Selva di Val Gardena. A 2.680 metri s.l.m., attorniato dal Gruppo del Sella in Alto Adige, il Lago del Drago scompare in certi periodi dell’anno per comparire in altri.
Uno degli specchi d’acqua più misteriosi e indubbiamente spettacolari della Val Gardena è il Lago del Drago. Il lago proglaciale è situato sul versante gardenese immerso nelle Dolomiti ai piedi del Gruppo del Sella. Il lago è avvolto da un’aura leggendaria, tanto più che non è permanente, ma si riempie d’acqua periodicamente grazie allo scioglimento dei ghiacciai. Il bacino dalle acque di colore verde turchese sul massiccio del Sella nelle Dolomiti scomparve completamente negli anni ’70, per poi ricomparire tra il 2003 e il 2007 e scomparve di nuovo quasi interamente nel 2009.

Un drago in Val Gardena
Dal 2011 pare che il letto si sia spostato di circa 300 metri verso est. È dunque lecito supporre che questo lago raggiungerà dimensioni mai raggiunte da tutti i laghi emersi in precedenza. Il continuo scomparire e ricomparire del lago proglaciale costituisce un grattacapo non indifferente per gli abitanti della zona ormai da molte generazioni. Non ci sorprende affatto quindi che intorno al Lago del Drago si siano sviluppati numerosi miti e leggende. Si racconta che i rumori del dinamico lago proglaciale, che si possono udire a Selva e negli alpeggi sul Passo Gardena, siano ascrivibili a un presunto drago che girovaga per le Dolomiti al momento del tramonto.
È possibile visitare il Lago del Drago con una camminata molto bella anche se piuttosto impegnativa. Partendo da un’altezza di 1.923 metri, dal parcheggio del Passo Gardena, il lago è raggiungibile a piedi con una camminata di circa quattro ore. I mesi ideali per quest’escursione sono agosto e settembre.

Sasso di Santa Croce | Marebbe

Come raggiungere il Sasso di Santa Croce

Il Sasso di Santa Croce, chiamato anche Sas dla Crusc, Rosskofel, L Ćiaval o Heiligkreuzkofel, è un imponente massiccio montuoso che s’innalza fino a 2.907 m di altitudine. Situato nel Gruppo di Fanes nelle Dolomiti, il Sasso di Santa Croce domina il paesaggio di Badia e del suo borgo San Leonardo.

Nelle sue ripide pareti occidentali si trovano diverse vie d’arrampicata, mentre a est il monte delimita la Val Badia e scende verso l’Alpe di Pices Fanes. Una delle più famose vie d’arrampicata è il “Pilastro centrale” (classificato secondo UIAA come VI, oggi invece VII+), aperta per la prima volta nel 1968 da Reinhold e Günther Messner. Il sentiero normale porta invece dal Santuario Santa Croce attraverso la Forcela dla Crusc (2.612 m s.l.m.) e il crinale meridionale fino alla cima.

Sul massiccio è presente una funivia con due sezioni. La stazione a monte della 1a sezione della Seggiovia La Crusc è una nota meta per famiglie ed escursionisti, lì si trova sia il punto di partenza per l’escursione ai Prati dell’Armentara e il Santuario di Santa Croce, sia il parco estivo La Crusc, il sentiero tematico “Sulle orme degli animali selvatici”, un mini zoo e due rifugi.